Riforma e nuovo regolamento arbitrale CAM

Il 1° marzo 2023 rappresenta una data importante per chi in Italia si occupa di arbitrato: entra infatti in vigore la riforma del codice di procedura civile, che contiene interventi mirati ma estremamente rilevanti per la materia arbitrale, ed entra in vigore anche il nuovo regolamento arbitrale della Camera arbitrale di Milano (il cui testo è disponibile qui).

Esaminando quest’ultimo, le disposizioni maggiormente interessanti riguardano i poteri cautelari degli arbitri CAM.

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Il 2020 di Arbitrato in Italia

Fiumi d’inchiostro, parole retoriche e attente considerazioni sono state spese per descrivere quanto è stato tragico e particolare l’anno 2020.

Non intendo unirmi a questo coro; desidero però soffermarmi su due aspetti, che meritano a mio avviso l’attenzione dei lettori di questa rivista.

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Responsabilità precontrattuale e arbitrato

Un tema molto interessante, sul quale ho già scritto su questo blog (ad esempio, qui e qui) e di cui mi sono pure occupato in un articolo in corso di pubblicazione sulla rivista Danno e Responsabilità, è quello dell’arbitrabilità delle controversie extracontrattuali connesse a un titolo contrattuale.

Una recente pronunzia del Tribunale di Milano (n. 58 dell’8 gennaio 2020, disponibile qui) ha affrontato l’argomento ed è, a mio avviso, molto interessante, sia per il carattere meditato e approfondito della sua motivazione, sia per le conclusioni cui perviene.

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Clausola compromissoria e responsabilità extracontrattuale

La riforma del 2006 ha espressamente previsto la possibilità per le parti di far conoscere da arbitri future liti di natura extracontrattuale.  Dispone infatti l’art. 808/bis cod. proc. civ., introdotto per l’appunto con la riforma del 2006, che “Le parti possono stabilire, con apposita convenzione, che siano decise da arbitri le controversie future relative a uno o più rapporti non contrattuali determinati (…)“.

Non sono molti i precedenti che concernono l’applicazione dell’art. 808/bis, sì che qualche dubbio può essere nutrito circa la diffusione dell’istituto. E ciò nonostante la sua utilità: esso infatti, in caso di cause connesse relative a pretesi illeciti contrattuali ed extracontrattuali, può ad esempio consentire di evitare le c.d. vie parallele.

Sul punto, si è recentemente pronunziata la Suprema Corte (Cass., Sez. VI Civ., 13 ottobre 2016, n. 20673, disponibile qui), con quella che mi risulta essere la sua prima decisione in materia.

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Arbitrato e abuso di dipendenza economica

Una interessante pronunzia del Tribunale di Milano (Trib. Milano, Sez. VII Civ., 31 dicembre 2015, n. 14874, disponibile qui) affronta il tema dell’arbitrabilità delle controversie in materia di abuso di dipendenza economica.

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Arbitrato ed embargo

La Corte di Cassazione si è recentemente espressa in una vicenda interessante: le conseguenze del divieto di intraprendere o proseguire rapporti economici con uno Stato sovrano (il c.d. embargo) sulla clausola compromissoria contenuta in un contratto anteriormente concluso con tale Stato sovrano.  

Il testo integrale della sentenza (la n. 23893 del 24 novembre 2015, pronunciata dalle Sezioni Unite) è disponibile qui.

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Clausola compromissoria: il caso della preposizione di troppo

Una recente pronuncia della Cassazione (la n. 18707 del 22 settembre 2015, disponibile qui) si è occupata di una fattispecie per alcuni versi singolare: era infatti sorta contestazione tra le parti sulla validità ed efficacia di una clausola compromissoria, a causa di una preposizione di troppo (per la precisione, un “di”) in essa contenuta.  

Va subito detto che la Cassazione (così come già aveva fatto il giudice di merito) ha evitato eccessi formalistici: per fortuna non si è quindi ripetuta la vicenda antica, citata da Gaio, di quel tale che – per aver sbagliato una parola di una legis actio – aveva perso la sua causa.

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Note sulla consulenza tecnica della Camera arbitrale di Milano

La Camera arbitrale di Milano ha recentemente pubblicato delle note sulla consulenza tecnica nell’ambito di procedimenti amministrati dalla Camera stessa.

Le note in parola sono disponibili, sul sito della Camera, a questo indirizzo.

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Corte internazionale di arbitrato

Il Consiglio mondiale della Camera Internazionale di Commercio ha approvato la composizione della Corte internazionale di arbitrato per il triennio luglio 2015/giugno 2018.

L’Italia continuerà a essere rappresentata dal prof. Luigi Fumagalli, mentre come membro supplente è stata designata l’avv. Cecilia Carrara.

Maria Elena, co-autrice di questo blog, ne ha parlato con Italia Oggi.  La sua intervista è stata pubblicata il 13 luglio 2015.  Se ve la siete persa, la potete trovare qui.

Arbitrato e fallimento

Uno dei settori in cui tuttora sussiste, a livello di politica legislativa, un certo disfavore per l’arbitrato è quello fallimentare.  Da un lato, la vis attractiva concorsus di cui all’art. 24, co. 1, l.fall. (“Il tribunale che ha dichiarato il fallimento è competente a conoscere di tutte le azioni che ne derivano, qualunque ne sia il valore“) e dall’altro lato il disposto dell’art 83/bis l.fall. (“Se il contratto in cui è contenuta una clausola compromissoria è sciolto a norma delle disposizioni della presente sezione, il procedimento arbitrale pendente non può essere proseguito“) congiurano nel ridurre significativamente l’ambito delle controversie arbitrabili in cui sia parte un imprenditore soggetto a procedura concorsuale.  E ciò fanno anche con buona pace del principio dell’autonomia della clausola compromissoria, come emerge chiaramente dalla relazione illustrativa allo schema di decreto legislativo recante la riforma organica della legge fallimentare: “(…) È previsto in particolare che il procedimento arbitrale già pendente non possa essere proseguito allorquando il contratto contenente la clausola arbitrale viene sciolto a norma delle disposizioni della presente sezione IV. Ciò al fine di evitare che il giudizio arbitrale sopravviva al regolamento di interessi convenzionali travolto dal fallimento e che era destinato a risolvere“.

Sul rapporto tra arbitrato (nella fattispecie concreta, arbitrato estero) e fallimento, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono recentemente soffermate, nell’ordinanza n. 10800 del 26 maggio 2015. Qui il testo completo dell’ordinanza.

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