Il trattato bilaterale di investimento (BIT) tra Italia e Turchia

I trattati bilaterali di investimento (BIT) sono accordi internazionali che stabiliscono i termini, le condizioni e le tutele per gli investimenti privati da parte di individui ed entitĂ  di uno Stato contraente (lo Stato di origine) nell’altro Stato contraente (lo Stato ospitante).

La proliferazione dei BIT all’inizio del XX secolo ha trasformato il contesto degli investimenti internazionali, ed essi rappresentano un elemento cruciale della globalizzazione.

A quanto risulta, sono stati conclusi circa 3.000 BIT e piĂą di 2.000 sono in vigore.

L’Italia è parte di 102 BIT (e di 77 trattati con disposizioni sugli investimenti, compresi i trattati dell’UE). La Turchia è parte di 132 BIT (e di 22 trattati con disposizioni sugli investimenti).

Il 22 marzo 1995, Italia e Turchia hanno firmato il loro BIT, entrato in vigore il 2 marzo 2004. Il testo in inglese è disponibile qui.

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Un caso di riconoscimento di loro straniero in Turchia: ordine di esibizione v. riservatezza

Nell’ultimo decennio la Turchia ha compiuto passi significativi per diventare una giurisdizione favorevole all’arbitrato. Ciononostante, si osserva che i procedimenti di riconoscimento ed esecuzione dei lodi arbitrali stranieri in Turchia sono oggetto di un esame piĂą approfondito rispetto a quanto avviene in altre giurisdizioni favorevoli all’arbitrato.

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Attenzione al gradino! Ovvero delle clausole arbitrali multistep

Una clausola arbitrale multistep è, nella sua forma piĂą semplice, una clausola che prevede il passaggio attraverso “piĂą livelli” prima di arrivare al metodo finale di risoluzione della controversia.

In pratica, questi livelli multipli prima di ricorrere all’arbitrato consistono in vari metodi ADR, come la negoziazione, la mediazione o l’accertamento da parte di esperti. Le parti dovrebbero quindi passare attraverso queste procedure prima di iniziare l’arbitrato, nel tentativo di risolvere amichevolmente la controversia prima di ricorrere all’arbitrato.

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Sull’uso obbligatorio della lingua turca da parte degli enti commerciali turchi

La legge turca n. 805 sull’uso obbligatorio della lingua turca da parte degli enti commerciali turchi (“Legge 805”) è entrata in vigore nel 1926 e rappresenta una delle norme piĂą discusse per quanto attiene i suoi riflessi processuali.

La legge stabilisce che le societĂ  e le imprese turche hanno l’obbligo di utilizzare la lingua turca in tutte i contratti, gli accordi, le corrispondenze, i conti e i libri contabili. L’applicazione della legge non riguarda i contratti che devono essere eseguiti al di fuori della Turchia.

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ImparzialitĂ  dell’arbitro unico e sua nazionalitĂ  nel regolamento arbitrale ICC: la prospettiva della legge turca sul tema

Questo breve scritto concerne il tema dell’approccio della legge turca all’imparzialitĂ  (e, per quanto qui interessa, alla neutralitĂ ) di un arbitro unico e ai suoi effetti sul riconoscimento e sull’esecuzione di un lodo ICC da parte dei tribunali turchi.

Questo scritto si riferisce alla decisione della Sez. XI Civ. della Corte di Cassazione turca del 3 dicembre 2016.

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