Una serie di recenti pronunzie, rese dal Tribunale di Milano (Trib. Milano, ordinanza 14 febbraio 2017, disponibile qui; Trib. Milano, sentenza n. 2045 del 20 febbraio 2017, disponibile qui) e dal Tribunale di Roma (Trib. Roma, sentenza n. 3398 del 21 febbraio 2017, disponibile qui), consentono di svolgere alcune sintetiche riflessioni in punto limiti oggettivi dell’arbitrato societario, con riferimento all’arbitrabilità di alcune particolari controversie.
Circolazione della clausola compromissoria
Quello della circolazione della clausola compromissoria in caso di cessione del credito è un tema sul quale la giurisprudenza è pervenuta a un peculiare risultato che, in pratica, consente al debitore ceduto di difendersi dal processo, prima ancora che nel processo. Una recente pronunzia del Tribunale di Milano (Trib. Milano, Sez. VII Civ., 5 luglio 2016, n. 8379, disponibile qui) ci dà l’occasione per parlarne.
Arbitrato e abuso di dipendenza economica
Una interessante pronunzia del Tribunale di Milano (Trib. Milano, Sez. VII Civ., 31 dicembre 2015, n. 14874, disponibile qui) affronta il tema dell’arbitrabilità delle controversie in materia di abuso di dipendenza economica.
Arbitrato societario e provvedimenti d’urgenza
Una recente ordinanza del Tribunale di Milano, resa il 22 dicembre 2015 (disponibile qui), torna sul tema del rapporto tra arbitrato societario e competenza residuale del giudice statale in materia di provvedimenti d’urgenza, dando seguito all’ormai più che consolidato orientamento dello stesso Tribunale di Milano (condiviso peraltro anche da altre Corti).
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Sull’impugnativa del lodo irrituale
Il Tribunale di Milano ha recentemente pronunciato una sentenza in cui ha affrontato il tema dell’errore rilevante ai fini della invalidità del lodo pronunciato in un arbitrato irrituale, ribadendo che deve trattarsi di errore su circostanze di fatto e non di un errore di valutazione da parte degli arbitri delle stesse circostanze di fatto, né di un errore di diritto relativo alla disciplina applicabile al caso concreto. Il testo integrale della sentenza è disponibile qui, nell’archivio di Giurisprudenza delle Imprese.
Sull’interpretazione di una clausola compromissoria statutaria
Con la recente pronuncia n. 10610 del 22 settembre 2015, il Tribunale di Milano si è dichiarato incompetente a conoscere di una causa di impugnazione di una delibera di una società cooperativa, fornendo una interpretazione estensiva dell’ambito di operatività della clausola compromissoria contenuta nello statuto di tale società. Il testo integrale della sentenza è disponibile qui.
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Arbitrato e impugnazione di bilancio
Il Tribunale di Milano è tornato sul tema del rapporto tra giurisdizione statale e competenza arbitrale in relazione all’impugnazione del bilancio di esercizio di una società (nella specie, una società per azioni) il cui statuto prevede una clausola compromissoria (Trib. Milano, 28 luglio 2015, n. 9115). Qui il testo integrale della sentenza.
Questa sentenza è a mio avviso interessante, sotto due profili.
Interpretazione della clausola compromissoria
La formulazione della clausola compromissoria dovrebbe essere effettuata con particolare attenzione, atteso che essa costituisce la fonte della potestas iudicandi degli arbitri e che non sempre potrà porsi rimedio a suoi eventuali vizi a controversia insorta.
Tuttavia, capita che a tale clausola non venga dedicata l’attenzione necessaria, vuoi perché essa viene inserita all’ultimo momento in un contratto (non a caso, si parla di midnight clause), vuoi perché, raggiunto talvolta dopo estenuanti negoziazioni l’accordo sul resto del contenuto contrattuale, si sottovaluta il rischio che, proprio su quel contratto, possa sorgere una controversia.
Sull’interpretazione di una clausola compromissoria, dalla formulazione non particolarmente felice, si è espresso il Tribunale di Milano con ordinanza del 19/22 gennaio 2015 (qui il testo dell’ordinanza).