sentenza
N. 4490
Anno: 2025

Corte di Appello di Roma, 14 luglio 2025, n. 4490

⚖️ Corte di Appello di Roma
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Massima

L'impugnazione del lodo arbitrale non costituisce un comune appello avverso la decisione assunta dagli arbitri, essendo limitata all'accertamento delle cause di nullità previste dall'art. 829 cod. proc. civ. specificatamente dedotte nel gravame e non è diretta ad una rivalutazione dei fatti, anche solo nell'ottica del controllo sull'adeguatezza e la congruità della motivazione del lodo.
Il vizio di difetto di motivazione del lodo arbitrale ex art. 829, n. 5, cod. proc. civ. è configurabile solo laddove la motivazione del lodo manchi del tutto ovvero sia a tal punto carente da non consentire l'individuazione della ratio della decisione adottata o sia tale da denotare un iter argomentativo assolutamente inaccettabile sul piano dialettico, tanto da risolversi in una non-motivazione.
L'ipotizzata contraddittorietà interna della motivazione del lodo arbitrale non legittima l'impugnazione per nullità ex art. 829, n. 11, cod. proc. civ., salvo che determini l'impossibilità assoluta di ricostruzione dell'iter logico e giuridico sottostante alla decisione per totale assenza di una motivazione riconducibile al suo modello funzionale.

Note Metodologiche

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Come citare

Corte di Appello di Roma, 14/07/2025, n. 4490, in Arbitrato in Italia, https://www.arbitratoinitalia.it/decisione/corte-di-appello-di-roma-14-luglio-2025-n-4490-1759504882-7473/